SABATO 24 SETTEMBRE 2022 ore 21:00
Direttore Teresa Satalino
Le Quattro Stagioni sono il ciclo più noto di
composizioni vivaldiane: si tratta di quattro
concerti, ispirati ciascuno ad una stagione
dell’anno. Dei sonetti, probabilmente scritti dallo
stesso Vivaldi, hanno ispirato e accompagnano
le partiture dei quattro concerti, trasformando
le note in vere e proprie immagini sonore.
Un capolavoro barocco dove la straordinaria
musicalità dei brani esalta la meraviglia, la
sorpresa e la circolarità del tempo della natura.
Ne La Primavera la melodia imita, in tre diversi
movimenti, il canto degli uccelli, il riposo del pastore insieme al suo cane e la danza finale
di saluto alla stagione. L’Estate ha come tema il temporale rappresentato nel suo impetuoso
sopraggiungere e poi scatenarsi. Nell’Autunno protagonista principale è Bacco, dio romano
del vino e delle feste, che con l’ebrezza procurata dal vino conduce in un clima trasognato.
L’Inverno giunge con il suo vento gelido e una pioggia che con il suo battere reso musicalmente
dai pizzicati cade lentamente sul terreno.
Las cuatro Estaciones porteñas aprono un interessante dialogo tra le stagioni barocche e quelle
novecentesche composte da Astor Piazzolla tra il 1964 e il 1970, qui nella versione di Leonid
Desyatnikov. Un viaggio musicale che da Venezia conduce fino a Buenos Aires, tra tradizione
colta e nuevo tango argentino. Due concezioni diverse di intendere il ritmo circolare della
natura: la vena descrittiva e oggettiva di Vivaldi cede il posto ad una interpretazione emotiva
e psicologica delle stagioni. Quello di Piazzolla è quindi un percorso di introspezione che
si sposta dalla natura ai paesaggi interiori dell’animo umano, caratterizzati da sentimenti
contrastanti e intense passioni.